È con particolare felicità che presentiamo UNISCA, associazione a cui la Federazione è particolarmente legata non solo perché ne è socio fondatore ma perché ha contribuito alla sua nascita nei bui anni della pandemia, nei quali cresceva la consapevolezza della stato di precarietà in cui versava il nostro settore artistico. È stato un periodo di lavoro molto intenso in cui abbiamo creato il Forum Arte e Spettacolo, un “luogo” nel quale sono confluite varie realtà e molte categorie del mondo artistico, uno spazio di confronto settimanale per analizzare le tante problematiche dei nostri ambiti professionali e per trovare soluzioni al fine di uscire dalla frammentazione ed arrivare a una coesione, ad avere una voce unica e quindi più forte e autorevole nei confronti delle istituzioni. Da questo periodo di gestazione nasce Unisca che ha come obiettivo primario il riconoscimento e la valorizzazione del settore della creatività e delle arti e dei propri protagonisti.
- Perchè UNISCA e quali categorie rappresenta?
Il Settore Creativo, delle Arti e dello Spettacolo è un’immensa e variegata galassia i cui sistemi e sottosistemi – in apparenza distanti tra loro e rispondenti a regole diverse – sono in realtà profondamente interconnessi, come lo sono i suoi problemi, che necessitano di una visione d’insieme per essere risolti in modo efficace e sostenibile. Far parte di UNISCA significa partecipare alla costruzione di una casa comune in cui ricevere supporto alle proprie istanze, confrontarsi con le esigenze degli altri e trovare insieme quella sintesi che salvaguardi le ragioni di tutti e consenta azioni concrete e unitarie, al fine di ottenere ascolto e risposte adeguate dalle istituzioni.
ACCOGLIERE, INCLUDERE, COORDINARE
- Quando è nata?
Per questo, nell’ottobre del 2021, nasce UNISCA, per Fare Sintesi nel Settore della Creatività, delle Arti e dello Spettacolo. Un compito ambizioso e gravoso che richiede impegno nello studio dell’intero ecosistema creativo, nella consapevolezza della dignità e importanza di ogni suo elemento, per valorizzarne l’indipendenza e l’unicità, quali elementi fondanti della ricchezza proveniente dalla diversità espressiva, imprenditoriale e territoriale.
UNISCA si propone come lente di ingrandimento per osservare e analizzare la realtà effettiva del Settore, anche nelle sue zone invisibili, un punto di riferimento, in Italia e all’estero, per tutte le organizzazioni di categoria del mondo delle professioni, delle attività associative e delle imprese, unendo e coordinando il Settore, al fine di rappresentarlo nella sua interezza.
- Da chi è composto il Consiglio Direttivo e quali sono le competenze di ciascun membro?
Il Consiglio Direttivo di UNISCA è composto da:
Maria Letizia Compatangelo, delegata alle relazioni istituzionali.
Drammaturga, regista, saggista e formatrice, presidente del Cendic e vicepresidente dell’Unione Nazionale Autori.
Claudio Formisano, delegato ai rapporti con gli aderenti.
Manager e musicista, fondatore di Master Music, è stato presidente di Dismamusica e di CAFIM – Confederation of European Music Industries.
Giovanna Maria Mascetti, delegata all’organizzazione di UNISCA
Manager e organizzatrice di spettacoli, è presidente di AMAMI – Associazione Manager e Agenti Musicali Italiani.
Massimo Pontoriero, Presidente.
Imprenditore, manager, musicista, produttore, formatore e sindacalista, nel comparto della musica e del suono.
Claudio Trotta, vicepresidente e delegato alla comunicazione.
Tra i più importanti produttori e promoter di spettacoli dal vivo e festival musicali a livello internazionale, Fondatore di Slow Music.
- Quali criticità del settore sta evidenziando UNISCA?
Grazie a diversi Gruppi di Lavoro, UNISCA sta producendo studi sulle necessità più contingenti e sui problemi strutturali del Settore, per una sua riforma complessiva e di sistema, dalla “Definizione” del Settore al riconoscimento giuridico delle professioni artistiche e tecniche, fino al completo riordino e semplificazione della giungla normativa vigente. Ma, soprattutto, UNISCA sta avviando una campagna a livello nazionale e internazionale per affrontare il concreto Rischio di Estinzione della Cultura, a causa di una serie di fenomeni globali distorsivi, quali: l’inquinamento culturale, dovuto all’assenza di una strategia pubblica nazionale per lo sviluppo della cultura Italiana e nell’incontrollato abuso di posizioni dominanti; la mancanza di contrappesi capaci di garantire un’effettiva libera concorrenza; l’egemonia e la finanziarizzazione globale della cultura; il Secondary Ticketing, superato dal dynamic pricing, l’uso dell’Intelligenza Artificiale per sostituire la creatività, la Sommarizzazione della cultura, la Privatizzazione occulta degli spazi pubblici, la Talentizzazione, la Radicalizzazione critica; il progressivo abbassamento delle condizioni professionali, l’assuefazione quotidiana alla convivenza con ogni tipo di abuso, illecito o contrario alla deontologia, la scomparsa di intere categorie professionali; la progressiva trasformazione dei fruitori di cultura in consumatori.
Nella certezza che la Cultura sia il fondamento per la costruzione di ogni società civile, UNISCA intende DIFENDERE L’ARTE E LA BELLEZZA PER IL BENESSERE DELL’UMANITÀ PRESENTE E FUTURA
- Quali sono state le interlocuzioni con le istituzioni e quali le risposte? Quali i prossimi passi di UNISCA?
Durante la pandemia, lo stato di necessità ha portato gli operatori a intervenire nel dibattito pubblico, obbligando il Ministero della Cultura ad aprirsi al dialogo con le associazioni di categoria. Di fronte all’estrema frammentazione delle parti sociali, con centinaia di organizzazioni, nell’impossibilità di affrontare il merito delle questioni, il MIC ha rivolto un appello alla strutturazione del Settore. UNISCA ha risposto, costituendosi e facendo Sintesi. Questo approccio serio e produttivo ha aperto un dialogo concreto e franco con il MIC, un canale per le nostre proposte tecniche su vari temi della ripartenza e delle riforme. Dopo il recente rinnovo delle Istituzioni, stiamo ripartendo da quelle proposte non ancora entrate nell’agenda di Governo, chiedendo di essere auditi per presentare la proposta di Decreto Attuativo per il comparto della Lirico-Sinfonica e la campagna sul Richio di Estinzione della Cultura.
- Chi può iscriversi a UNISCA? Come iscriversi?
Possono aderire ad UNISCA tutte le Associazioni il cui scopo sociale è proteggere una o più categorie o che, comunque, agiscono per la tutela del Settore della Creatività, delle Arti e dello Spettacolo.
Esse possono diventare Associati effettivi o Aderenti Esterni (qualora la loro configurazione giuridica non permetta, di diventare socio, come per le confederazioni sindacali), compilando un modulo e versando le quote annuali, a sostegno della nostra attività.
Tutte le informazioni si trovano sul nostro sito alla pagina: https://www.unisca.it/chi-siamo/