IJI intervista i membri del Direttivo di IJC, associazione presieduta da Rosario Moreno.
- Qual è il bilancio di questi primi anni?
Nel mese di gennaio Italia Jazz Club, l'associazione nazionale dei jazz club italiani, ha festeggiato i suoi primi 5 anni di attività. Sono stati anni pionieristici durante i quali ci si è confrontati fra le varie anime associative e con il tempo si è individuata una strategia organizzativa compiuta ed un metodo di lavoro condiviso. Lo scopo principale della nostra associazione è quello di valorizzare sempre di più il ruolo dei Jazz Club come luoghi dediti alla cultura jazzistica, e non solo, dove la musica dal vivo è l'elemento principale. Negli anni siamo cresciuti anche numericamente e ad oggi raggruppiamo circa 40 jazz club su tutto il territorio nazionale.
- Quali sono i ruoli dei membri del Direttivo e le aree di competenza?
Recentemente ci sono tenute le elezioni per il rinnovo del direttivo che ad oggi vede alla presidenza Rosario Moreno (Jazz Club Chiavari) e vice-presidente Mauro Picci (Dai De Jazz ... Club), tesoriere Nino Antonacci (Moody Jazz Cafè), alla segreteria Cristina Vitri (Rimini Jazz Club) e i consiglieri Lorenzo Conte (Borsa e Le Cantine de L'Arena), Michael Loesch (Laurin Bar) e Giuseppe Netti (Club 1799). Ogni membro del direttivo ha esperienza e competenza e tutti contribuiscono in modo trasversale alla crescita dell'associazione.
- Quali sono stati gli avvenimenti più importanti che hanno segnato la storia dell'associazione?
La nostra associazione lavora molto nell'individuazione delle criticità relative ai club, che è importante ricordare vede la presenza di realtà, talvolta, con esigenze molto diverse tra loro. Condividiamo ognuno le proprie esperienze per una crescita collettiva, tutto questo lavoro è poco visibile all'esterno, ma è soprattutto questo che ci preme realizzare. Ovviamente avvenimenti importanti che hanno segnato la 'breve' (ad oggi) storia di Italia Jazz Club è sicuramente la realizzazione dell'Itaclub Jazz Festival, un festival diffuso, che nel 2023 vedrà la sua terza edizione, che ha visto partecipare la quasi totalità degli associati con decine di eventi. L'ideazione e la celebrazione della Giornata Nazionale dei Jazz Club, individuata simbolicamente nel 15 ottobre. L'essere risultati assegnatari di due bandi ministeriali. L'aver creato ed avviato la piattaforma di condivisione di proposte artistiche tra i nostri associati denominata AccordaTour.
- Sono in corso progetti condivisi con le altre associazioni afferenti a IJI?
Sicuramente il senso principale di far parte di una federazione è quello di condividere progetti e obiettivi, è quindi per noi naturale confrontarsi e realizzare collaborazioni con i nostri consociati. Con l'associazione dei festival stiamo dando inizio ad un confronto per creare un'intesa tra i jazz club e i festival, così come con 'Il Jazz va a Scuola' stiamo studiando delle modalità per portare nei nostri jazz club giovani studenti e far loro assaporare il fascino di questi luoghi. Con l'associazione delle etichette (ADEIDJ) proveremo a realizzare una corsia preferenziale per la presentazione delle loro nuove produzioni nel nostri club. Oltre al naturale coinvolgimento dei musicisti appartenenti a MIDJ, ad ospitare esposizioni fotografiche dei membri di AFIJ, individuare strategie con l'associazione nazionale docenti jazz, ma soprattutto fare fronte comune per una crescita collettiva di tutto il comparto jazzistico.
- Quali sono le criticità che in questo momento sta vivendo il vostro settore?
Abbiamo la certezza che tutti i nostri jazz club sono gestiti da persone ricche di positività e di passione, e questo è sicuramente un ottimo punto di partenza, soprattutto in questo periodo che si potrebbe definire di rinascita dopo una parentesi abbastanza buia dovuta alle recenti restrizioni legate all'emergenza sanitaria che ha colpito anche il nostro paese. Siamo sicuramente in una fase di rilancio e dobbiamo lavorare per far si che la gente, il pubblico si ri-abitui e si riprenda il proprio spazio fuori dalle proprie abitazioni, tornando a riempire i luoghi della musica. Ovviamente non mancano difficoltà e criticità proprio a partire dalla ricerca di nuovo pubblico e al coinvolgimento dei tanti appassionati della musica live. Riuscire ad avere maggiori e più mirati aiuti e riconoscimenti economici da parte delle istituzioni, con una generale riorganizzazione del sistema dei bandi, della loro distribuzione e del loro sviluppo. Diciamo che da parte nostra c'è molto ottimismo e confidiamo che possa coinvolgere positivamente anche tutta la filiera della musica live e della cultura a partire dalle istituzioni.
- Che cosa vi augurate?
Ci auguriamo prima di ogni altra cosa il giusto e dovuto riconoscimento culturale dei jazz club, e l'adeguato supporto da parte delle istituzioni per tutti i professionisti che ruotano, a vario titolo, intorno al mondo dei jazz club. Ovviamente ci auguriamo anche di continuare ad avere la stessa passione e lo stesso entusiasmo che in tutti questi anni, soprattutto questi ultimi, ci hanno sorretto e dato forza in questa nostra 'missione'.
- Come è possibile iscriversi a Italia Jazz Club e perché iscriversi?
L'iter per iscriversi a Italia Jazz Club è quello classico, informarsi sulle nostre finalità associative e condividerne gli obiettivi, presentare domanda e all'approvazione di questa regolarizzare l'adesione con il versamento della quota associativa. Essere parte di IJC è soprattutto convinzione che solo con una reale condivisione di intenti, dove ogni idea e ogni suggerimento da parte degli associati sono presi in considerazione, si possa realizzare un vera e strutturale crescita collettiva.