IJI intervista i membri del Direttivo di MIDJ, associazione presieduta da Alessandro Fedrigo.
Qual è il ilancio di questi ultimi due anni?
Abbiamo visto raggiungere obiettivi come l’adesione di MIDJ al CAM e di IJI a UNISCA, il Premio Giachero, il premio per l'equità di genere, il proseguimento di dirette online con interviste ai grandi del nostro jazz e di webinar formativi, le convenzioni, gli incontri bolognesi di “Jazzocene”, la presenza attiva del direttivo a L’Aquila per “Il Jazz per le Terre del Sisma”, l’evento umanitario in collaborazione con UNHCR che ha visto 12 jam session in 12 regioni, l'imminente ingresso nel nascente direttivo di Voice for Jazz Musicians in Europe e l’attivazione di Jazz IT Abroad finalizzato al rimborso spese per concerti all’estero: un biennio produttivo e di assiduo dialogo con tutti i musicisti oltre che con le istituzioni.
Quali sono i ruoli dei membri del direttivo e le aree di competenza?
L'attuale direttivo si è formato, facendo emergere peculiarità intrinseche del proprio essere musicista unitamente a un impegno 'sociale' e 'associazionistico' dove le competenze extra artistiche assumono un ruolo importante. Sono stati fatti e sono in corso studi e approfondimenti sulla internazionalizzazione delle attività del musicista, sugli aspetti fiscali e contributivi, sul percorso professionale fatto di attività diverse, sui rapporti con la didattica e i Conservatori, sulla capacità di trovare concerti e approcciare le produzioni dei festival e rassegne, sulla capacità di intercettare ed elaborare bandi utili, sull'uso dei social per la autoproduzione, sulle attività integrative alla musica e le produzioni discografiche attuali, sulla capacità organizzativa e sistemica della associazione stessa, sulle produzioni dove Midj è chiamata ad assumere un ruolo organizzativo in prima persone. Gruppi di lavoro creati sulle competenze trasversali e sul confronto con consulenti e professionistiper dare risposte certe.
Quali sono stati gli avvenimenti più importanti che hanno segnato la storia dell'associazione?
Gli avvenimenti più importanti sono stati la attivazione e realizzazione del progetto AIR, in collaborazione con SIAE, MAECI e gli Istituti Italiani di Cultura nel mondo, la residenza italo francese nata dalla collaborazione tra MIDJ, Casa del Jazz, Associazione Teatro dell’Ascolto, Institut Français Italia, SIAE, AJC e Festival “Una Striscia di Terra Feconda”, la stesura della 'Mappa in Divenire del Jazz in Italia' e la partecipazione alla costituzione di CAM e UNISCA, con l'obiettivo di garantire rappresentanza e unitarietà delle associazioni del settore dello spettacolo davanti alle istituzioni, la creazione di Jazz It Abroad che sostiene l'export del jazz italiano, la partecipazione a Il Jazz Italiano per Le Terre del Sisma, i webinar sulla formazione, il Premio Giachero e il costante lavoro con le Istituzioni per il miglioramento delle condizioni di lavoro dei musicisti di jazz.
Sono in corso progetti condivisi con le altre associazioni afferenti a IJI?
Con I-Jazz abbiamo un tavolo di confronto permanente che ci sta permettendo di collaborare sulle opportunità riservate ai nostri associati, sulla sensibilizzazione all'applicazione di pratiche virtuose che entrambe le associazioni possano promuovere, ad esempio la formazione per un miglioramento della professionalizzazione, una maggiore attenzione all'equità di genere e alla presenza di musicisti italiani all'interno delle programmazioni, la condivisione di forme contrattuali che possano tutelare la relazione di lavoro fra le parti (attività che abbiamo condiviso in particolare anche con IJC e all'interno di IJI in generale). Con IJVAS intenso è stato il confronto per cooperare nella battaglia per l’ampliamento dell’offerta formativa nei licei musicali intrapresa del dialogo con il Miur. Con AFIJ stimolante la collaborazione inaugurata in sede a 'Il Jazz Italiano per Le Terrre del Sisma'. Abbiamo già incontrato brevemente DJeP AFAM con cui siamo certi possa e debba esserci un'interlocuzione vivace, essendo noi molto interessati a raccontarci e farci conoscere da tutti i musicisti all'interno dei conservatori.
Quali sono le criticità che in questo momento sta vivendo il vostro settore?
La crescente istituzionalizzazione che sta percorrendo il Jazz italiano, rischia di disegnare un definitivo ed irreparabile baratro tra outsider e insider di sistema a tutti i livelli: musicisti, festival, formazione. Per contribuire a frenare questo rischio, le regole del libero mercato della musica debbono essere semplificate. Pensiamo che IJI si debba occupare ancora più a fondo dell’hardware di sistema costituito dal corpo musicisti, senza il quale non possono esistere Conservatori, scuole, festival e rassegne. Si tratta a tutt’oggi di una categoria di lavoratori che operano nella maggioranza dei casi nella precarietà tipica dei lavoratori autonomi senza alternativa. La normativa vigente che riguarda fiscalità e welfare è orientata prevalentemente sugli aspetti performativi del musicista senza considerare la stretta correlazione tra momenti concertistici e aspetti didattici, la formazione permanente, le attività di consulenza e direzione artistica. Occorre completare la battaglia ad oggi tronca per riunire in un’unica posizione contributiva e previdenziale l’intera attività del musicista, avvalendosi dell'aiuto di specialisti in legislazione del lavoro.
Che cosa vi augurate?
Ci auguriamo che si possa condividere con azioni comuni e concrete gli obbiettivi generali che riguardano tutto il comparto del jazz senza trascurare, tuttavia, le problematiche fondamentali e prioritarie legate al lavoro e la dignità del musicista di jazz nella sua variopinta molteplicità. Ciò a favore del bene comune che può trarre un enorme beneficio da semplificazioni e regolamentazioni. Sarà anche auspicabile una reale sinergia tra le associazioni aderenti affinché si scambino informazioni e progetti. Il mondo cambia rapidamente ed il jazz è musica onnivora capace di rapide trasformazioni e sempre pronta a rispondere a nuovi stimoli.
Come è possibile iscriversi e perchè iscriversi alla vostra Associazione?
MIDJ è un’associazione fatta da musicisti per musicisti, fatta di persone che lavorano per il sostegno e la crescita reciproca. Parliamo di attività legate alla musica dal vivo, alla produzione, alla didattica, alla promozione, alla consulenza, alla direzione artistica ed è per questo che far parte di un'associazione che tuteli e si occupi di tutti questi diversi aspetti, è fondamentale. Ci occupiamo costantemente di promozione al settore previdenziale, dai percorsi didattici alla creazione di reti e di occasioni lavorative consapevoli del fatto che è imprescindibile fare rete per essere un interlocutore forte verso le istituzioni. Ci si può iscrivere e rinnovare l'iscrizione qui: https://musicisti-jazz.it/diventa-socio/