La Federazione Il Jazz Italiano è pronta a raccogliere le sfide e le opportunità che il 2025 porterà con sé. Conosciamo bene gli obiettivi delle associazioni che fanno parte della nostra rete: siamo pronti a lavorare insieme per realizzare progetti concreti e innovativi.
Condividiamo gli obiettivi dichiarati da Claudio Angeleri, Presidente di ANSJ - Associazione Nazionale Scuole Jazz e musiche audiotattili.
'Gli obiettivi di ANSJ per il 2025 ribadiscono quelli già declinati nel manifesto costituivo intorno al quale, poco più di un anno fa, hanno trovato ampia convergenza diverse associazioni e scuole del terzo settore. Trattandosi di obiettivi articolati e a lungo termine incentrati soprattutto sul riconoscimento istituzionale dei percorsi di studio avviati e sviluppati dalle scuole del terzo settore già a partire dai primi anni Settanta in Italia, si è consapevoli di intraprendere un processo di lunga durata che impegna l’associazione in diversi ambiti normativi e politici. Tali aspetti si intrecciano con una evoluzione culturale e di pensiero di tutto il sistema formativo pubblico e del terzo settore. Tuttavia, l’azione di sistema avviata nelle associazioni cui ANSJ aderisce - AIdSM Associazione Italiana delle Scuole di Musica, UNISCA e la Federazione Il Jazz Italiano - ha avviato un deciso cambiamento di rotta tra i diversi attori della filiera dello spettacolo e della formazione musicale.
In primis si sottolinea la stesura del profilo professionale del Docente Audiotattile secondo le direttive della legge 4/2013 del Ministero delle Imprese e del Made Italy. Una figura incentrata prevalentemente sui bisogni e sulle modalità di apprendimento dei soggetti cui si rivolge l’azione didattica. Per questo motivo la didattica audiotattile “dal” jazz supera gli steccati esistenti tra i generi musicali e promuove una diffusa educazione musicale a partire dall’infanzia fino alla alta formazione.
Le esperienze maturate e realizzate in emergenza durante il Covid hanno inoltre sottolineato la stretta connessione tra associazioni del terzo settore e il mondo della scuola sviluppandosi negli anni successivi con risultati sorprendenti in termini quantitativi e qualitativi. Proprio queste attività, che si svolgono con continuità nel corso dell’anno, ma raggiungono il clou nel mese di aprile con il Jazz Mood Day, rappresentano l’azione più significativa, diffusa e inedita del jazz nel mondo della scuola, capace di coinvolgere decine di istituti comprensivi italiani e migliaia di studenti.
È una delle prove più significative di quella sussidiarietà orizzontale espressa anche dall’art. 118 della nostra Costituzione che, nello specifico, estende il carattere “pubblico” dell’educazione musicale di base alle scuole e associazioni del terzo settore. Un ruolo conquistato innanzitutto sul campo e che oggi attende un maggiore riconoscimento istituzionale da parte degli enti pubblici preposti.
In quest’ottica si inseriscono i protocolli di intesa già sottoscritti a livello nazionale con Confartigianato Imprese e, all’interno della Federazione il Jazz Italiano, con l’Associazione Nazionale Docenti jazz, pop e rock del comparto AFAM, così come il censimento delle scuole di musica avviato dalla Regione Lombardia su sollecitazione di ANSJ, quale preludio ad un riconoscimento e sostegno attraverso le leggi già in vigore in alcune regioni italiane.
Un altro obiettivo di lunga durata riguarda la stretta relazione tra formazione e attività concertistica. Due ambiti fino ad oggi considerati separatamente sotto il profilo fiscale e previdenziale ma che, al contrario, sono al centro dell’azione di interlocuzione tra UNISCA e il Ministero della Cultura in riferimento ai decreti attuativi della legge 106/2022 per il riordino delle disposizioni di legge in materia di spettacolo. ANSJ è convinta che didattica e concertismo siano due facce della medesima medaglia relativa all’attività professionale del musicista di oggi. Un processo che non si esaurisce solo nella fase formativa ma che necessita di un costante aggiornamento, ricerca e sperimentazione'.