Paolo Fresu, Ada Montellanico, Simone Graziano e il mondo del jazz italiano chiamano a raccolta gli artisti, i professionisti e gli appassionati di tutte le musiche per un futuro migliore e meno improvvisato.
Consapevoli delle difficoltà che il Governo sta affrontando in queste difficili ore nel pieno delle decisioni sullo stanziamento dei fondi messi a disposizione per l’emergenza del Covid-19 il jazz italiano vuole fare sentire con forza la sua voce.
Seppure noi si sia già in cordata con altre realtà afferenti al mondo dello spettacolo vogliamo dimostrare la nostra coesione e il nostro valore nonché raccontare l’incidenza della nostra musica sulla realtà artistica e culturale italiana.
Il 99% degli artisti e delle professionalità che ruotano intorno al mondo dei concerti e della didattica è a casa da settimane senza prospettive e, soprattutto, senza alcuna protezione economica e previdenziale.
Eppure molti di noi appartengono al popolo delle partite iva e non solo contribuendo alla crescita economica e sociale del Paese ma senza avere alcun beneficio.
Se la perdita economica per il mondo dello spettacolo è stata valutata, ad ora, in circa 8 miliardi di euro parte di questi interessano il nostro mondo che consta di migliaia di musicisti e di concerti con un indotto di professionalità “intermittenti” che oggi sono a casa in estrema difficoltà.
Chiediamo dunque al Governo non solo di proteggere la nostra categoria in questo difficile momento ma, e soprattutto, di ripartire dal vuoto di ora per ridisegnare i diritti e i doveri di una compagine professionale che opera con criteri e meccanismi diversi rispetto ad altre realtà del Paese.
Quella che i francesi chiamano degli “intermittenti dello spettacolo” e che presso i nostri vicini d’Oltralpe gode di attenzione e di protezione da diversi decenni.
Affinché, risolta la crisi del coronavirus, non rimangano irrisolti i problemi degli artisti e dei lavoratori dello spettacolo che, anche in questo momento d’inattività, si sforzano di offrire bellezza e speranza agli italiani.
Nello specifico chiediamo al Governo l’apertura di un tavolo interministeriale tra MiBACT, Inps e Ministero del Lavoro per la revisione della materia giuslavoristica/previdenziale riferita ai lavoratori appartenenti al settore dello spettacolo.
In particolare:
- Riconoscimento della figura di lavoratore con tutela previdenziale al pari dei lavoratori dipendenti o a carattere discontinuo
- Indennità forfettaria netta di 500 € mensili per 6 mesi per tutti i lavoratori dello spettacolo che, dal 23 febbraio, non hanno potuto svolgere la propria attività lavorativa
- Indennità di malattia da riconoscere sin dal primo giorno e con requisiti ridotti (dopo aver maturato 68 giornate contributive nell’anno precedente)
- Accesso agli ammortizzatori sociali garantito anche ai lavoratori autonomi in relazione alle giornate di lavoro svolte durante l’anno precedente
- Riduzione delle giornate lavorative ai fini previdenziali da 120 a 60
- Previsione della possibilità di cumulo e ricongiunzione attualmente non prevista tra i contributi previdenziali Inps ex Enpals e le altre forme di previdenza (Inps privati e gestione separata) o abolizione della gestione separata per i lavoratori dello spettacolo con versamento solo all'Inps ex Enpals.
Abbiamo bisogno del vostro apporto: artisti, professionisti, festival e rassegne, jazz club, fotografi, studi di registrazione, etichette discografiche, stampa, addetti ai lavorie maestranze tecniche di ogni tipo…
Abbiamo bisogno di tutti coloro che amano la musica!
Firmate questo appello e fatelo girare affinché divenga… VIRALE!!!
Paolo Fresu – Artista e Presidente IJI (Federazione Nazionale Il Jazz Italiano)
Ada Montellanico – Artista e Presidente IJVAS (Associazione Il Jazz va a Scuola)
Simone Graziano – Artista e Presidente MIDJ (Associazione Musicisti italiani di Jazz)
...e grazie a Oscar Diodoro per lo splendido logo che ha realizzato per noi.